Collettivo Apostrophe – Sempre più lontano (2013)

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Tre musicisti di estrazione assai diversa, alla ricerca di connessioni esplicite o profonde, dove elaborare un comune e originale percorso sonoro. Il nome del gruppo lascia già presagire uno dei numi tutelari dell’operazione (occorre citarlo?): dal punto di vista timbrico e armonico, la scelta di rinunciare al basso e all’effettistica spinta rende scarno il tessuto sonoro, a configurare un rock cameristico che affida il repertorio alle firme del chitarrista Eugenio Mirti e del polistrumentista Marco Giaccaria, di cui si è più volte scritto su questo blog.

Va detto che il disco procede con esiti disuguali, come è ovvio viste le premesse. Nelle composizioni di Mirti si alternano momenti in cui scatta positivo l’interplay, come nella delicata Ballad per Laura, caratterizzata dalla leggiadria canterburyana del solo di flauto, e fasi invero abbastanza prevedibili, come il (fin troppo) canonico Blackshout Blues.

Dalla penna di Giaccaria, gli episodi migliori si concretizzano nei momenti in cui la miscela di tempi pari e dispari, blues e sapore balcanico-orientale (Marcus, Blues Carnival) confeziona un percorso obliquo e variegato, maschera con la riconosciuta sapienza le fonti ispiratrici e riserva sorprese all’ascolto; altrove invece il passo è meno fluido e le influenze più dirette ed esplicite, come in No Pasaran, sorta di crimsoniana Fracture declinata al ralenti.

Lineare l’apporto delle percussioni di Sergio Ponti, che limita l’esuberanza che ci si aspetterebbe dalle dichiarate ascendenze rock e metal, con un lavoro quasi sempre a sostegno e dentro il tempo: per gran parte del minutaggio, quindi, un atteggiamento più misurato che audace.

Un progetto interessante e nel contempo perfettibile, caratterizzato da luci e ombre ma positivo nel suo spirito d’avventura e ricerca, dove l’integrazione fra le tre anime del gruppo appare ancora da conseguire appieno, magari con ulteriore attività concertistica.

  • 01. Le tre città (Mirti) 6:32
  • 02. No Pasaran! (Giaccaria) 2:48
  • 03. Ballad per Laura (Mirti) 5:19
  • 04. Hoover Dam (Mirti) 5:56
  • 05. Blackshout Blues (Mirti) / Marcus (Giaccaria) 7:18
  • 06. Blues Carnaval (Giaccaria) 7:04
  • 07. Via Valgioie, 5 (Mirti) 5:35
  • 08. Sempre più lontano (Giaccaria) 9:48

Marco Giaccaria – flutes, electric violin, bouzouki
Eugenio Mirti – electric and acoustic guitars
Sergio Ponti – drums

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