Gradita strenna in questo periodo, va alle stampe il nuovo lavoro di Michel Delville alla testa di Wrong Object, a nostro avviso il progetto più complesso e articolato fra le numerose emanazioni che l’axeman di Liegi nel corso del tempo ha organizzato e condotto.
Anche stavolta il terreno si mostra fecondo, e il frutto Into the Herd è davvero sapido, ricco della varietà di stili che da sempre fanno da riferimento nella carriera del chitarrista, di cui spesso si è parlato in questo blog, commentando alcune delle numerose uscite discografiche.
La ruvida pulsazione che apre la title-track sviluppa una trama che riporta alle atmosfere solenni degli Henry Cow. E da lì prende le mosse un percorso che denota grande compattezza sonora, predilezione per le timbriche scure, una discreta maturazione del tastierista Antoine Guenet e il sempre possente apporto del batterista Laurent Delchambre, che firma ben tre dei brani in scaletta.
Determinante anche li contributo dei fiati, affidati a Marti Melia e François Lourtie: esemplificative in tal senso Another thing e Many Lives, dove l’insinuante dialogo delle ance prende all’inizio ampio respiro per poi farsi via via più serrato; e ancora più Ship of fools, con la connotazione jazzistica dei due solo in successione.
Ultime citazioni per Filmic, introdotta da una bella linea di basso che evolve in un ricco e articolato materiale tematico, balcan-orientale, che lancia una sequenza di brevi e ben riusciti solo prima di tornare brevemente, in chiusura, all’esposizione; e per la scanzonata e divertente frase del conclusivo Psithurism.
Il tutto, sempre con vivo piacere d’ascolto.
- Guitar, Guitar Synthesizer – Michel Delville
- Bass Saxophone, Tenor Saxophone, Clarinet – Marti Melia
- Tenor Saxophone, Soprano Saxophone – François Lourtie
- Keyboards – Antoine Guenet
- Bass – Pierre Mottet
- Drums, Percussion, Sampler – Laurent Delchambre