Nelle più recenti uscite del catalogo Moonjune, una scelta espressiva sempre più frequente è la pratica dell’improvvisazione. In questo PAKT, doppio album registrato nell’Agosto 2020, la scelta in tal senso è radicale. Due lunghe suite in presa diretta dal vivo allo Shapeshifter Lab. in NYC, ognuna poco sopra i 50 minuti, interamente improvvisate dal gruppo formato dal veterano Percy Jones, (a metà anni ’70 bassista degli eccellenti Brand X), affiancato dai chitarristi Alex Skolnick e Tim Motzer, con la batteria affidata a Kenny Grohowsky.
La sintonia fra i quattro è a buoni livelli, il percorso sonoro è ben leggibile, con lunghi spunti dove si alternano solo chitarristici ad alto tasso di intensità, che costituiscono la principale essenza di questo lavoro. La musica scorre fluida, con un inconfondibile impronta progressive, ben sostenuta ritmicamente da groove trovati lì all’istante, spesso dettati dal basso. Più rare le fasi in cui il gruppo appare più cauto, assorto nel suono in quanto tale, prima di addentrarsi nella successiva scorribanda.
Per la sua intrinseca natura, più che descritto o analizzato tecnicamente, un disco così strutturato va approcciato in maniera istintiva, senza particolari filtri. Il risultato sarà un ascolto interessante, mutevole e assolutamente godibile.