MJR 099
Ad un passo dal fatidico n.100 di catalogo, Moonjune records propone questo doppio CD del Sirkis/Bialas IQ
Si apre con If Pegasus had one wing…, vivace, ben articolato nella struttura e ricco di controtempo nella costruzione (poli)ritmica, a richiamare la lezione del maestro Bill Bruford, che non a caso firma qui le note di copertina. La nitida vocalità di Sylwia Bialas è anch’essa un chiaro segno del percorso canterburyano, melodia che subito cattura pur nella sua complessità. In Land of Oblivion il suono del vento e il tocco astratto/improvvisato della sei corde bassa di Kevin Glasgow danno corpo al brano fino all’arrivo della voce, che in forma di delicata e narrativa ballad declina un succinto e poetico testo, apprezzabile grazie alla traduzione in inglese “a specchio” sull’elegante libretto, essendo le liriche originali composte e interpretate in lingua polacca. Sostanza analoga anche nel successivo Letter to A., caratterizzato timbricamente dal pesante suono dell’organo a canne e del fender che lo rimpiazza a metà brano; su tutto, la magistrale coloritura percussionistica di Asaf Sirkis, dentro/fuori/a lato del tempo, a intrecciare la trama vocale in un epico finale.
Si continua con il fresco e rilassato andamento di Reminescence, ed a chiudere il primo disco Chiaroscuro, di nuovo giocato su toni sommessi e notturni: entrambi i brani mettono in evidenza l’estro di Frank Harrison, autore di due fluidi e poderosi solo di chiaro e puro stampo jazzistico.
In apertura del secondo disco troviamo il nucleo fondante di questo lavoro, i 20 minuti di The Earth Suite, dove la vocalità della Bialas (senza testo nella circostanza) richiama a tratti quella di Iva Bittova: la parte più intensa e significativa corrisponde alla prima metà della title-track, con il lento incedere scandito dal canto konnakol di Asaf, appena sostenuto da un bordone e da campanelli, che si incrocia poi con quello di Sylwia in un minimale ed ipnotico sviluppo.
Ultime citazioni per Spooky Action at The Distance, assai significativa e densa, iniziamente in forma di strumentale assorto e ondivago a metà strada fra Tangerine Dream e Ligeti, che trova poi gradualmente corpo e ritmo nell’interazione fra i due co-leader, che lasciano infine la ribalta ancora al buon estro di Frank con il suo liquido Fender piano; e per la clamorosa chiusura, drum solo e ancora canto sillabico, del brano finale Picture from a Polish Wood.
Nell’insieme, il quartetto (formatosi nel 2014) pur muovendosi nell’ambito di genere rappresentativo e caratteristico di molte uscite dell’etichetta di Leo Pavkovic, in questa uscita discografica dà prova di consolidata e definitiva maturità, consegnando un ascolto interessante sia sul versante emotivo che per qualità delle prestazioni strumentali.
- If Pegasus Had One Wing (He Would Fly In Spirals) – 6:10
- Land Of Oblivion – 8:17
- Letter To A. – 8:56
- Reminiscence – 6:03
- Chiaroscuro – 7:54
- Rooting – 8:49
- Our New Earth – 11:17
- Message From The Blue Bird – 5:45
- Spooky Action At The Distance – 8:03
- Nocturnity – 5:13
- Picture From A Polish Wood – 7:36
ASAF SIRKIS: drums (all tracks), crotales (3, 6, 7,10), konnakol (7, 11), Manjira (7), frame drums (7)
SYLVIA BIALAS: voice (all tracks), waterphone (7, 9), overtone singing (6), lyrics (1, 2, 5, 10), konnakol (7)
FRANK HARRISON: piano (1, 2, 4, 5, 6 ,8, 10), keyboards (1, 2, 3, 7, 9, 11)
KEVIN GLASGOW: six string electric bass (all tracks)