Repertorio interamente italiano per l’insolito trio che vede le chitarre di Maurizio Brunod e il vibrafono di Gabriele Boggio Ferraris dividersi equamente la scena, egregiamente affiancati dal contrabbasso di Aldo Mella, che non si limita al mero lavoro di sostegno ritmico, ma svolge un ruolo di pari importanza nell’impianto del progetto, diventando in più punti protagonista principale del percorso sonoro, ad esempio nella riuscitissima versione di Cherries.
Si tratta sostanzialmente di moderno mainstream, che alterna la rilettura di pagine ormai consolidate a livello di veri e propri standard per frequentazione e versioni all’attivo, come Le solite cose, a brani firmati dagli esecutori stessi: Hypnotic Sad Loop di Brunod, con il titolo a dare precisa indicazione sulla scelta del materiale tematico, e Fafa di Mella, dove è la sei corde elettrica a caratterizzare il pezzo in maniera determinante, con un solo molto efficace anche per ricchezza timbrica.
Il disco è caratterizzato da una scelta stilistica alquanto uniforme e “notturna”: tempi lenti e medi, prendere o lasciare. Una spruzzata di swing in più solo nella conclusiva Da Silva, ancora dalla penna di Enrico Rava.
Danças (A.Allione)
Hypnotic Sad Loop (M.Brunod)
Le Solite Cose (E.Rava)
Fafa (A.Mella)
I Gazzillori (D.Di Bonaventura)
Cherries (F.D’Andrea)
Indaco (A.Mandarini)
Da Silva (E.Rava)
Maurizio Brunod – Guitar
Aldo Mella – Doublebass
Gabriele Boggio Ferraris – Vibraphone