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Quartetto di chiara impronta elettrica, The Avengers è guidato dalla fluida mano di Beledo. Autore dell’intero repertorio, fatta eccezione per la cover di Portia, l’axeman sudamericano è affiancato da tre solidissimi musicisti: spicca la presenza del tastierista Adam Holzmann, già collaboratore di Miles Davis negli anni ’80. Efficace anche la sezione ritmica, pur se mai in primo piano, con il duttile Lincoln Goines al basso ed il preciso drumming di Kim Plainfield.
Fra i brani più interessanti, la serrata On A Mission, posta in apertura, dove il chitarrista uruguagio paga un breve ma chiaro tributo ad Allan Holdsworth, sua evidente fonte di ispirazione anche per la successiva ballad After All. Ben riuscito inoltre il simil-tango sincopato di Rauleando, e la conclusiva Jimmy O’Donnell’s Air, dalla frase sottilmente malinconica, da cui si avvia poi un tappeto funky a sostegno dell’ incisivo sviluppo, con Holzmann a sostenere il finale.
Ben calibrato negli interventi solistici, con la sei corde e i synth a svolgere un ruolo pressochè paritario, il disco regala un ascolto piacevole, a tratti coivolgente. Le trame non riservano particolari sorprese o innovazioni, restando nell’alveo del jazz-rock classico, ma la qualità tecnica elevata dei quattro strumentisti determina comunque un buon prodotto finale.