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Slivovitz – Bani Ahead

bani

Moonjune records MJR039 – 2011

Alla terza prova discografica, gli Slivovitz consegnano alle stampe Bani Ahead, anche stavolta un lavoro di buona qualità. La spumeggiante, ispirata e forse irripetibile baldanza dell’ottimo Hubris (nomen omen), lascia qui il posto ad una maggiore compattezza d’assieme. Permane una positiva attitudine ad esplorare e rielaborare percorsi di alta qualità, con un taglio personale ed uno “stile” ormai definito nei suoi tratti fondamentali: Balcani, Mediterraneo, jazz-rock e qualche spruzzo, più o meno conscio, di prog 70 e rock in opposition.

Tra gli episodi più riusciti, e per certi versi sorprendenti, due momenti meditativi: la parte centrale di Egiziaca, tromba echeggiante in stile Davis elettrico su tappeto chitarristico;  e Opus Focus, ben curato a livello compositivo, e  molto bello nel suo incedere cameristico.
Com’è ovvio, numerose le fasi ad alto tasso energetico: citiamo Cleopatra Through, con un bel solo centrale di Riccardo Villari e l’incalzante chiusura affidata al sax di Pietro Santangelo, la coinvolgente title-track (Dr. Nerve in salsa Bregovic?), e il febbrile ed angoloso sviluppo di 02-09, che mette in luce un intricato fraseggio chitarra-sax-tromba, incastonato fra un sommesso incipit ed una chiusura altrettanto diluita.
Ancora rilassato e disteso il brano finale, Pocho, che sa più di bossa che di tango (come ci si aspetterebbe dal titolo…), ma va bene così.

Alfonso Tregua

P.S. : se vi capitano a tiro, dal vivo sono energia allo stato puro…. non perdeteli

1. Egiziaca (6:57)
2. Cleopatra Through (5:23)
3. Fat (5:03)
4. Vascello (6:05)
5. 02-09 (5:37)
6. Opus Focus (3:51)
7. Bani Ahead (5:20)
8. Pocho (5:51)

Line-up / Musicians

– Domenico Angarano / Bass Guitar
– Derek di Perri / Harmonica
– Marcello Giannini / Guitar
– Salvatore Rainone / Drums
– Ciro Riccardi / Trumpet
– Pietro Santangelo / Tenor & Alto Sax
– Riccardo Villari / Violin

Slivovitz – Hubris

026

MJR026

(2009)

Seconda prova discografica per il combo napoletano, che a distanza di cinque anni (in realtà solo tre, se consideriamo le date di registrazione) dall’album d’esordio mostra di aver affinato ulteriormente le già notevoli armi tecniche, e soprattutto fortificato le trame compositive, concise e riccamente articolate al tempo stesso, giuste nel minutaggio.

Nei nove pezzi che costituiscono il corpus principale di questo Hubris, il gruppo, ampliato a settetto con l’inserimento della vocalist Ludovica Manzo, mette a punto un percorso sonoro lucido, che dipana dalle mille influenze (dichiarate e no) una coerente e personale trama meticcia.

Il viaggio parte in quarta, con un possente giro di basso ad introdurre una Zorn a Surriento (già il titolo è da applausi…) che non sfigurerebbe nel monumentale repertorio Masada, e arriva a destinazione al ritmo funky-vintage di STRESS, con testo cantato/declamato dal sassofonista e front man Pietro Santangelo.

Nel mezzo, il gustoso mix african-hawaian-progressive di Caldo Bagno, punteggiato da eleganti melismi e da un efficace guitar solo, l’ombra dei Lounge Lizard nell’andamento zoppicante e astratto (monkiano?) di Mangiare, le sommesse memorie canterburiane in Errore di Parallasse e Né carne Né pesce, l’esplicito e movimentato omaggio agli eccezionali ungheresi Besh o droM (Dammi Un Besh O) con  il violino di Villari e l’armonica “sporca” di Di Perri in evidenza.

I sette strumentisti (ché anche la vocalist agisce in tal senso) mostrano una compattezza notevole, dividendosi gli spazi solistici con parca e paritaria misura, il che giova decisamente alla qualità e all’impatto coinvolgente del prodotto finale.

A completare il CD, con inconsueta scelta produttiva, tre brani provenienti dal primo disco, rimasterizzati per l’occasione.

Alfonso Tregua

  1. Zorn a Surriento (Pietro Santangelo) (4:49)
  2. Caldo Bagno (Giannini / Manzo ) (7:31)
  3. Mangiare (Pietro Santangelo) (5:40)
  4. Errore di Parallasse (Stefano Costanzo) (5:58)
  5. Né Carne (Marcello Giannini) (4:02)
  6. Né Pesce (Marcello Giannini) (4:32)
  7. Dammi Un Besh O (Marcello Giannini) (6:13)
  8. CO2 (Domenico Angarano) (3:57)
  9. Sono Tranquillo Eppure Spesso Strillo (Pietro Santangelo) (4:44)

10.  Canguri in 5 (Giannini / Santangelo) (8:45)*

11.  Tilde (Stefano Costanzo) (8:53)*

12.  Sig. M. Rapito dal Vento (Angarano / Di Perri / Giannini / Santangelo) (5:47)

Domenico Angarano electric bass, fretless bass;

Stefano Costanzo drums and percussion;

Marcello Giannini electric guitar, acoustic guitar;

Ludovica Manzo vocals;

Derek Di Perri harmonica;

Pietro Santangelo alto saxophone, tenor saxophone, vocals;

Riccardo Villari violin

with guests:

Giovanni Imparato percussions and vocals (Caldo Bagno);

Marco Pezzenati vibraphone (Mangiare);

Ugo Santangelo Acoustic Guitar (CO2)

Recorded in Naples, Italy in 2007, except * recorded in 2004.
Produced by Slivovitz & Luca Barassi