Massimo De Mattia Quartet – Hypermodern (2014)

demattiaRRJ 1020 – Rudi Records

Una lunga carriera nel campo dell’improvvisazione, testimoniata da incisioni con etichette dure e pure quali Setola di Maiale e Palomar. Il flautista Massimo De Mattia compendia in questo Hypermodern l’etereo e il solido, spaziando fra tessiture ampie e dilatate e fasi swinganti dove l’apporto ritmico diventa determinante: il canovaccio è esplicato in tal senso fin dai primi due brani, Lands Beyond e la title-track, dove l’interazione fra i quattro è tale da assumere effettivamente i connotati di una composizione istantanea. Vale la pena ricordare che il vibrafonista Luigi Vitale e il contrabbassista Giovanni Maier hanno già inciso, in contesti diversi, con De Mattia.

I successivi due episodi, Still Life Alive Zeit, come spesso accade in questi progetti ad alto tasso di rischio, si presentano più frammentari, con momenti nei quali si aspetta il dettato di uno dei componenti per poi definire il percorso comune. La sezione più riuscita ed efficace del disco prende forma nello svolgimento di Proxemics, torrido e free, con un bel sostegno di contrabbasso percosso, e del più pensieroso e meditativo A Non-Place Odissey: i due pezzi richiamano, sia nelle volute del flauto che nell’atmosfera complessiva, le sonorità dei lavori di Henry Threadgill con gli Air, configurandosi come un omaggio (non sappiamo se e quanto voluto) al grande musicista di Chicago.

Piccole zone d’ombra nel valido insieme, il lavoro del vibrafono che appare a tratti fuori contesto con l’uso frequente di scale ritmate e note ribattute, e gli sporadici suoni di paperelle di gomma e/o richiami per uccelli, che il vostro recensore non ha mai sopportato fin dai tempi dell’Art Ensemble (anche questi di Chicago, guarda un po’….)

1. Lands Beyond 5.58
2. Hypermodern 3.23
3. Still Life Alive 8.24
4. Zeit 5.10
5. Proxemics 5.06
6. A Non-Place Odyssey 5.07
7. Entropy 5.11
8. Way Out 5.34

Massimo De Mattia 4et

Massimo De Mattia, flutes
Giovanni Maier, doublebass
Luigi Vitale, vibraphone, marimba, percussion
Alessandro Mansutti, drums, percussion

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