Caratterizzato da una struttura itinerante in otto diverse sedi, il festival jazz di Roccella Jonica 2013 ha aperto i battenti il 14 agosto. L’offerta di concerti è talmente vasta da risultare ipertrofica, già dalla prima serata si impone una scelta fra due eventi in contemporanea, a Reggio C. e Locri. Qui, nella suggestiva cornice dell’area archeologica, Pippo Matino ha presentato il suo “Joe Zawinul tribute“. Le eccellenti doti tecniche del bassista sono ben note, e anche in quest’occasione sono ben evidenziate. Specialmente nella prima parte il set è ad alta intensità, e mette in luce la buona vena creativa della macchina ritmica, alimentata dagli ospiti Roger Biwandu (batteria) e dalle percussioni di Giovanni Imparato, che estemporaneamente si esibisce anche con vocalizi di ispirazione africana.
Più lineari le prestazioni di Antonio de Luise, a cui è affidato il compito di emulare i timbri e il fraseggio alle tastiere del grande musicista viennese, e del sassofonista Giulio Martino, che nel contesto non ha avuto molti spazi per mettere in luce le sue doti di solido strumentista. Completato dalla presenza saltuaria della vocalist Silvia Barba, i cui interventi hanno contribuito a dilatare e variegare le atmosfere, il gruppo ha offerto un’esibizione di buon impatto.
Per la cronaca, la seconda parte della serata era affidata a Sarah Jane Morris, accompagnata da un chitarrista. Ennesimo esempio di scelta quantomeno discutibile in un jazz festival.