Non tragga in inganno il delicato avvio (Corale di San Luca) in puro Canterbury-style, con l’ospite Richard Sinclair a vocalizzare alla maniera di Robert Wyatt: i tre minuti in questione sono un mero trampolino di lancio per le incisive ed aspre timbriche della chitarra di Michel Delville e del Rhodes di Alex Maguire, che nei successivi Laughter e Over Birkerot (efficace ripresa di un brano del grande Terje Rypdal) vanno a delineare un paesaggio sonoro assai denso, con volumi al limite della saturazione in stile hard rock, in un contesto che però, musicalmente, rivela più l’attitudine all’inventiva libera e furiosa che fu del free-jazz anni ’60.
Buon esempio in merito è Sea, ad alto tasso improvvisativo, che mette in luce il poderoso drumming di Tony Bianco (che dei tre ha un’estrazione più puramente jazzistica).
Si tira il fiato per qualche istante con Passing Cloud, elegante intermezzo con lo “stiloso” Sinclair impegnato nella classica forma canzone, per poi riprendere, fino alla fine, a seguire un lavico ed emotivo fiume di suoni amplificati, distorti, febbrili, potenti e liberi, che nella conclusiva Beppe’s Shelter raggiungono l’apice, a compendio di un lavoro impressionante per l’energia che trapela intatta dai solchi del CD, conferendo all’ascolto un’intensità simile a quella di un concerto live.
Alex Maguire (piano elettrico Fender Rhodes, organo Hammond, Mellotron, synth); Michel Delville (chitarra elettrica, Roland GR-09); Tony Bianco (batteria); Richard Sinclair (basso in 1,2 e voce in 1,5)
01. Corale Di San Luca
02. Laughter
03. Over Birkerot
04. Sea
05.Passing Cloud
06. Cosmic Surgery
07. Aeon
08. Beppe’s Shelter
1 pensiero su “douBt – never pet a burning dog”